Marcello Benedetto
Marcello Benedetto nasce a Venezia nel 1696 di famiglia nobile, fu avviato dal padre a dedicarsi alla legge. Ebbe un atteggiamento critico nei confronti di Antonio Vivaldi, da lui ritenuto un operista alquanto volgare e modaiolo. Benedetto Marcello, infatti, guardava con sospetto ai nuovi stili musicali basati su una semplificazione dell’impianto melodico -armonico e contrappuntistico, inoltre era convinto che il melodramma avesse bisogno di una profonda riforma, era un ottimo musicista e esperto conoscitore della musica antica.
Si narra che un giorno, nel 1728, mentre passeggiava nella chiesa dei Santi Apostoli a Venezia, cadde in una tomba aperta e svenne,da qui la decisone di dedicarsi esclusivamente alla musica sacra e alla composizione di poesia religiosa.
Come patrizio della Repubblica di Venezia nel 1711 entrò nel Consilio dei Quaranta, e nel 1730 si recò a Pola come Provveditore, ma le sue condizioni di salute andarono peggiorando a causa del clima istriano. Nel 1738 fu nominato camerlengo a Brescia, dove morì l’anno successivo all’età di 53 anni.
è spesso ricordato per il suo Estro poetico-armonico lavoro che mette in musica, per voci e basso continuo i primi cinquanta Salmi, compose inoltre più di trecento cantate, per una o più voci; quattro oratori (fra cui Joaz su libretto di Apostolo Zeno per la corte imperiale di Vienna) e diverse serenate.
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