Cesti Antonio

Cesti Antonio , nasce ad Arezzo il 5 agosto 1623 verio nome di battesimo Pietro al quale in seguito alla sua entrata nell’ordine dei Francescani  viene affiancato Antonio,le notizie che ci giungono sulla formazione musicale di Cesti sono assai scarne e non sicure. Nonostante egli sia stato associato a Venezia, città dove con le sue opere ottengono  grandi successi,.
nel 1635 canta in Santa Maria della Pieve sotto la guida di D.Cristoforo Santini e due anni dopo entra in convento.
Dal 1637 al 1640   studia musica sotto l’insegnamento di Antonio Maria Abbatini,a Citta di Castello,poi dal 1640 al 1645 a Rome dove pare abbia studiato anche con Giacomo Carissimi.
Nel frattempo, dopo aver lasciato il coro di voci bianche dove cantò per diversi anni, entrò nel 1637 nell’Ordine francescano e il 10 settembre del
Nel  1643 diventa  organista della Cattedrale di Volterra. dove il 27 febbraio 1645 è confermato magister musices del seminario francescano locale e viene  nominato direttore della cappella della cattedrale.
Grazie alla protezione della Famiglia dei Medici nel 1647 in occasione dell’inaugurazione del teatro di Siena debutta come cantanti in un opera lirica  
Ttra il 1645 e il 1648, è membro del circolo letterario fiorentino l’Accademia dei Percossi, grazie al quale,conosce i librettisti  Giovanni Filippo Apolloni e Giacinto Andrea Cicognini e, Salvator Rosa coi quali avvia una proficua collaborazione
Il suo primo lavoro teatrale certo Alessandro vincitor di se stesso,viene  rappresentato a Venezia  durante il carnevale del 1651, immediatamente seguito da un altro dramma, Il Cesare amante. Opere che gli vanta il fatto di essere immortale ed il più stimato compositore dell’epoca
Nel 1652 entra al servizio dell’arciduca Ferdinando Carlo a Innsbruck, incarico che mantiene per 5 anni nello stesso periodo mette in scena le sue opere più celebri come L’Argia, rappresentata per celebrare la visita della regina abdicata Cristina di Svezia, ed Orontea..
Nel 1659 soggiorna a Roma come “soprannumerario” (maestro di musica nel coro papale di Alessandro VII) nel Collegio dei cappellani cantori pontificii della Basilica di San Pietro in Vaticano.
Nel 1661 è il protagonista in occasione del matrimonio del principe Cosimo III con Margherita Luisa d’Orléans. nella prima assoluta di Ercole in Tebe di Jacopo Melani
Nel 1665 si reca presso la corte di Leopoldo I d’Asburgo, dove secondo il Riemann svolge l’incarico di maestro di cappella a corte e due anni dopo, nei teatri viennesi, vengono rappresentate le sue opere più celebri, quali Il pomo d’oro.
Grazie ai Medici rientra a Firenze dove il 14 ottobre del 1669 muore.

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